BIOGRAFIE E RINGRAZIAMENTI
Alexander Langer
Vipiteno, 22 febbraio 1946 - Firenze, 3 luglio 1995. Sud-tirolese nato da padre ebreo e madre cattolica; vicino ai cattolici del dissenso e a don Milani nella Firenze di fine anni ’60, poi leader di Lotta continua, in seguito fondatore dei Verdi in Italia, leader del movimento verde europeo e parlamentare europeo, pacifista, Alex Langer ha intuito in profondità le esigenze quanto mai pressanti di modificare i paradigmi della nostra civiltà occidentale, cercando di coniugare, anche con la forza dell’esempio e della presenza instancabile nelle situazioni di maggiore tensione internazionale, l’opzione ambientalista e quella pacifista, come condizioni essenziali di una nuova “buona” politica. È stato promotore di numerosissime iniziative per la pace, la convivenza, i diritti umani, contro la manipolazione genetica e per la difesa dell’ambiente. Le principali tematiche al centro della sua attenzione intellettuale e del suo agire politico, furono la situazione dell'Alto Adige e in particolare il rapporto tra le diverse comunità linguistiche (noto fu il suo rifiuto, come germanofono altoatesino, di identificarsi politicamente con un'etnia, nonché la sua opposizione all'etnonazionalismo); le problematiche internazionali, come il rapporto tra Nord e Sud del mondo; la situazione dei paesi dell'Europa dell’Est, e i problemi di convivenza nelle aree di crisi; gli interrogativi sul senso e la dinamica dell'integrazione europea; la lotta contro la guerra e in favore della conciliazione. È morto suicida nel 1995.
Alla sua inesauribile quanto attuale eredità umana, intellettuale e politica, è dedicata Fondazione Alexander Langer|Stiftung con sede a Bolzano e online www.alexanderlanger.org; curata da Edi Rabini e Giorgio Mezzalira. La Fondazione ha un robusto corpus di contenuti d’Archivio che costituisce la raccolta più completa di materiali scritti e orali di Langer. Si avvalgono della collaborazione con Fondazione e con l’Archivio Langer, i curatori e gli editori di tutte le pubblicazioni cartacee e online che compongono percorsi di lettura dei testi e del pensiero di Langer; così come ne è debitrice STAGIONE DEL MUTUO DISCORSO in questa sezione temporanea online. Confermando anche così una vera e propria militanza degli Archivi che sono materia viva e riconfigurabile.
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A Edi Rabini e Giorgio Mezzalira va il grazie per la preziosa disponibilità. Grazie anche a Giovanni Accardo che ha messo anch’egli nella disponibilità di questo progetto, i materiali contenuti nel suo Dialogo sull’Albania, Edizioni alpha beta Verlag, 2019.
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Il libro Il viaggiatore leggero. Scritti 1961-1995, a cura di Edi Rabini, Adriano Sofri, introduzione di Goffredo Fofi, edito da Sellerio e giunto alla quinta ristampa (1996, 1996, 2011, 2015, 2019), raccoglie articoli per giornali e riviste, interventi pubblici, interviste, resoconti di viaggi e di amicizie, appelli per campagne militanti e spiegazioni sul funzionamento delle istituzioni, ritratti di persone, digressioni autobiografiche, confessioni personali, e resta la raccolta cartacea di riferimento degli scritti di Langer, dal periodo giovanile all’anno della morte.
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Alessandro Leogrande
Taranto, 20 maggio 1977 - Roma, 26 novembre 2017. Scrittore e giornalista per la stampa (Il Corriere del Mezzogiorno, Internazionale e Minima&moralia) e autore radiofonico. Noto per l’impegno letterario e sociale sul modo del lavoro e dei diritti, sulla tutela dell’ambiente e sviluppo sostenibile, sul rapporto tra economie e democrazia, Leogrande ha esordito nel reportage narrativo con Un mare nascosto, dedicato alla sua città (1999)
e ha proseguito l’indagine sulle nuove mafie, i movimenti di protesta, lo sfruttamento dei braccianti stranieri con Le male vite. Storie di contrabbando e di multinazionali (2003; 2010); Nel paese dei viceré. L'Italia tra pace e guerra (2006); Uomini e caporali. Viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del Sud (2008); Fumo sulla città (2013). In seguito si è occupato delle migrazioni dai Balcani e dall’Africa in Il naufragio. Morte nel
Mediterraneo (2011), da cui ha tratto il libretto dell’opera Katër i Radës che ha debuttato alla Biennale Musica di Venezia nel 2014 (musica di Admir Shkurtaj, regia di Salvatore Tramacere, prodotta dal Teatro Koreja), Adriatico (2011), in La frontiera (2015), e nel libretto Haye. Le parole, la notte, che ha debuttato al Teatro Ariosto di Reggio Emilia il 29 settembre del 2017, con musica di Mauro Montalbetti e regia di Alina Marazzi. Ha curato le antologie Nel Sud senza bussola. Venti voci per ritrovare l’orientamento (con Goffredo Fofi, 2002); Il pallone è tondo (2005); Ogni maledetta domenica. Otto storie di calcio (2010); il volume Trois Agoras
Marseille. Art du geste dans le Méditerranée di Virgilio Sieni (2013); l'antologia degli scritti giornalistici di Rodolfo Walsh Il violento mestiere di scrivere (2016); e gli scritti di Carlo Pisacane L'altro risorgimento (2017). Nel 2017 Leogrande si era recato in Argentina per scrivere un nuovo libro sui rapporti tra cappellani militari ed esercito durante la dittatura del '76-'83. È morto improvvisamente a Roma il 26 novembre 2017.
Vicedirettore della rivista “Lo Straniero”, fondata da Goffredo Fofi (1997-2016), redattore di “Gli asini”, rivista di cultura, politica e società diretta da Goffredo Fofi nata dall’“area pedagogica” dei collaboratori de “Lo Straniero” e delle “Edizioni dell’Asino”, collaboratore di Rai Radio3, queste testate contengono archivi testuali o audio del lavoro di Leogrande.
STAGIONE DEL MUTUO DISCORSO ringrazia Rai Radio3 per la disponibilità pubblica dei materiali contenuti in Il mondo di Leogrande, progetto che raccoglie tutti i contributi autoriali e le interviste di Alessandro Leogrande, per Rai Radio3.